Con la nuova Legge di Bilancio, il governo ha deciso di prorogare per il 2020 il Bonus Ristrutturazione, del quale possono usufruire anche le attività commerciali. Vediamo come.
Il settore dell’edilizia ha ricevuto uno scossone positivo grazie alla decisione del governo di introdurre il Bonus Ristrutturazione, valido per abitazioni private, condominiali e attività commerciali. Ma di cosa si tratta precisamente? Vediamolo insieme.
Cos’è il Bonus Ristrutturazione 2020
Il Bonus Ristrutturazioni 2020 è una detrazione fiscale Irpef del 50% sulle spese sostenute in relazione a lavori di ristrutturazione di abitazioni o attività commerciali, avvenute tra il 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2020.
L’Agenzia delle Entrate restituisce il 50% delle spese per lavori di ristrutturazione per un totale di 96.000 euro, IVA inclusa, quindi una detrazione di 48.000 euro massimo in 10 rate annuali.
Ovviamente, il Bonus Ristrutturazione coinvolge anche la ristrutturazione di un’attività commerciale, secondo le stesse regole.
A chi è rivolto il Bonus Ristrutturazione 2020
Se risiedi in Italia, hai un lavoro e sei un contribuente Irpef, allora puoi usufruire del Bonus che spetta non solo ai proprietari degli immobili da ristrutturare, ma anche a chi ne sostiene le spese ed è titolare dei diritti di godimento. Per essere precisi, possono usufruire del Bonus Ristrutturazione 2020:
- I proprietari o nudi proprietari dell’immobile da ristrutturare;
- Locatari o affittuari;
- I titolari di un diritto di godimento;
- Soci di cooperative;
- Imprenditori;
- Soggetti che producono reddito in forma associata.
Quali interventi rientrano nel Bonus Ristrutturazione 2020
Gli interventi e i lavori di ristrutturazione che rientrano nelle detrazioni sono sia privati che condominiali. In questo secondo caso rientrano gli interventi di manutenzione ordinaria come le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici, come la tinteggiatura dell’immobile o la sostituzione delle ringhiere o della pavimentazione. In questo caso, la detrazione ha luogo solo se la manutenzione riguarda spazi comuni e quindi condominiali. La detrazione, infatti, spetta ad ogni condomino secondo la quota millesimale.
Nel privato, invece, rientrano nella detrazione le opere di manutenzione straordinaria e l’abbattimento delle barriere architettoniche per migliorare i movimenti di persone con difficoltà di deambulazione. Negli interventi di manutenzione straordinaria rientrano opere come lo spostamento di tramezzi e divisori non portanti, apertura, chiusura o spostamento di infissi e porte, interventi sull’impianto fognario privato, realizzazioni di piscine, interventi su impianti di riscaldamento, di climatizzazione, elettrici, idrici o antintrusione, realizzazione di ascensori, accorpamento di camere o cambio di destinazione d’uso, rimozione dell’amianto e molto altro.
Normative che deve rispettare un locale commerciale
Ovviamente, è importantissimo che le ristrutturazioni eseguite in un locale commerciale portino al rispetto delle norme in vigore, soddisfando una serie di requisiti, quali:
- Locali alti almeno 2,50 metri;
- Locali accessori, come ad esempio i bagni, alti almeno 2,40 metri;
- Almeno 12 metri quadrati di superficie;
- Almeno il 10% della superficie calpestabile illuminata naturalmente;
- Areazione naturale garantita da porte e finestre di una percentuale pari al 10% della superficie del locale.