Un professionista serio deve dare una buona immagine di sé, a partire dal luogo in cui lavora. Per questo è importante progettare un perfetto studio professionale
Un professionista serio deve dare una buona immagine di sé, a partire dal luogo in cui lavora. Per questo è importante progettare un perfetto studio professionale
Il biglietto da visita di un professionista è il suo studio professionale, che non deve essere solo funzionale agli incontri con il cliente, ma deve anche saperlo stupire positivamente e accogliere con garbo. Capita spesso, poi, che le nuove normative per la sicurezza e l’agibilità impongano degli adeguamenti tecnici agli studi professionali, per questo è necessaria una ristrutturazione.
Vediamo insieme come progettare uno studio professionale perfetto.
Perché è importante avere uno studio professionale che parli di sé
È importante comunicare al cliente l’amore e la passione per la propria professione. Oggi, la progettazione degli studi professionali si concentra soprattutto sulla volontà di far emergere l’identità del professionista, ma anche quella della propria professione, che sia quella di avvocato, commercialista, architetto o altro.
È importante, prima di tutto, dare un’immagine professionale al 100% di sé, ma anche personalizzare il proprio spazio di lavoro, in maniera tale che il cliente sappia già a chi si sta rivolgendo. Uno studio professionale con carattere e un’identità ben precisa riesce a infondere fiducia nel cliente, oltre che ad essere funzionale al proprio lavoro.
Quando si progetta uno studio professionale non si deve pensare solo alle proposte del mercato in fatto di design e arredo, ma si deve curare per prima cosa l’immagine del professionista che ci lavorerà.
5 consigli per un ufficio professionale bello e funzionale
Prima e durante la progettazione di uno studio professionale è importante prendere in considerazione molte cose. Vediamo quali.
Trovare la location adatta alle esigenze
Se non stai ristrutturando il tuo vecchio studio o ne stai aprendo uno per la prima volta, ma ti stai trasferendo, scegli un immobile che sia vicino alla tua vecchia posizione. Altrimenti sposta l’attenzione sul grado di saturazione della zona che hai adocchiato, magari facendo una ricerca per vedere se ci sono altri professionisti e colleghi sono già presenti. Inoltre, è importante scegliere una zona che sia ben servita e che abbia dei parcheggi comodi.
Scegliere la grandezza dell’immobile e la sua destinazione d’uso
Scegli un immobile in base a quanti studi hai bisogno. Se te ne servono solo 2, possono bastare 80/90 mq, per 3 è meglio optare per 120 mq e 150 mq se ne hai bisogno di 4. Puoi destinarlo ad ufficio (A10), a locale commerciale (A1) o a laboratorio (C3).
Assicurarsi di avere tutti i permessi
I permessi sono fondamentali e ogni regione ha le sue regole, quindi è meglio armarsi subito da tanta pazienza. Ti occorrerà sicuramente una concessione edilizia e un’autorizzazione sanitaria una volta che avrai scelto l’immobile e, se devi fare delle piccole ristrutturazioni, dovrai fare una Denuncia di Inizio Attività (SCIA/DIA) all’ufficio tecnico del Comune di appartenenza.
È importante ottenere per prima cosa l’autorizzazione della AUSL di competenza, ed è consigliabile far visionare il progetto in anticipo così da non incorrere in contestazioni a opera in corso.
Suddividi correttamente i locali
L’ingresso è assolutamente necessario e può essere usato anche come sala d’aspetto, ma non deve essere troppo grande per evitare di ridurre la zona operativa. Fai in modo che ogni stanza sia quasi della stessa dimensione. Non devono mancare un bagno per i pazienti, e un ufficio privato.
Cura illuminazione e aereamento
Le finestre sono obbligatorie per legge, per consentire una buona illuminazione e una buona ventilazione naturale delle stanze. Dove non è possibile, è necessario predisporre un sistema di condizionamento con sufficienti ricambi d’aria. Gli unici locali dove è consentito avere una zona “cieca” sono gli spogliatoi, la sala macchine e il magazzino.
Uno stile per ogni professione
Ogni singola professionalità ha bisogno di uno stile particolare e di un arredo che si adatti alle esigenze. Un avvocato, ad esempio, non avrà lo stesso studio di un commercialista. Vediamo le differenze legate alla professione.
- Studio legale: gli uffici degli avvocati sono solitamente molto imponenti e si distinguono per gli arredi importanti e le decorazioni alle pareti. La scrivania del professionista va generalmente collocata al centro della stanza, con alle spalle una finestra. Se si preferisce lo stile classico, i mobili dovranno essere di legno massiccio, accompagnati da poltrone in pelle e quadri ad olio alle pareti. Un divanetto con un tappeto e una lampada sono molto apprezzati. Se si ha uno stile più moderno, si può optare per stampe in bianco e nero alla parete e mobili di colore chiaro, magari lucido.
- Ufficio direzionale: in questi uffici, solitamente, si eseguono moltissime attività tra riunioni, colloqui, lavori di squadra e quant’altro. Per questo motivo, la mobilità, la funzionalità e la praticità sono fondamentali. È bene, quindi, scegliere un arredamento modulabile, semplice e multifunzionale, dal design minimal.
- Studio di un commercialista: un commercialista deve puntare tutto sull’accoglienza, quindi occorre una reception e comode poltrone per l’attesa con tavolino e tappeto. Solitamente, uno studio simile prevede il lavoro di più commercialisti, in tal caso è bene attrezzarsi di targhe in plexiglass per ogni professionista. Per dividere gli uffici, la scelta vincente sono pareti di vetro a tutta altezza che danno un’aria molto moderna e accogliente.
- Studio tecnico e di consulenza: in questa tipologia rientrano le professioni che hanno bisogno di attrezzature specifiche per il proprio lavoro, come i geometri, gli architetti, gli ingegneri, i programmatori, ecc. In questo caso l’arredo deve essere molto semplice per lasciare spazio ai tavoli da disegno, modellini e postazioni per progettazione in scala. Per dare personalità al tutto, è necessario sicuramente un po’ di colore.